19/12/2020 H 20.30 - Teatri di vetro (streaming)
gruppo nanou in streaming per il festival Teatri di Vetro.
Un necessario sguardo indietro e al presente, a 16 anni di attività coreografica.
video- [dal lat. video “io vedo”]
moviménto [der. di muovere] L’azione del muovere o del muoversi; è dunque sinon. di moto .
Dal 2017 gruppo nanou ha attivato un progetto di ricerca coreografica, Alphabet, che si pone come obiettivo di sezionare gli elementi della coreografia per verificare dispositivi coreografici, percorsi linguistici e porre la danza contemporanea e la ricerca in continuo confronto dialettico.
Durante il percorso Nanou ha cominciato a indagare una coreografia con la telecamera:
coreografare un movimento e un movimento di ripresa, portare la telecamera all’interno del dispositivo coreografico, uscire dall’ottica teatrale, individuare un linguaggio che ricerchi una diversa percezione attraverso il mezzo visivo
Lasciare la riprese della coreografia per coreografare la videoripresa così che la camera possa attraversare l’azione e farne parte, diventando apertura di nuovi spazi tra vertigini e immagini.
Il cinema è stato da subito una grandissima ispirazione sia metodologica che visiva.
Nanou ha preso come riferimento l’a/gerarchia di certa espressione cinematografica, quella in cui regia, suono, montaggio, performance, luci… collaborano per la realizzare un oggetto complesso (il film, lo spettacolo) che si avvale di tutte le competenze messe in campo e ne afferra le massime espressioni.
La possibilità di “tagliare il tempo e lo spazio” che certo cinema si è sempre permesso, ha dato suggerimenti, direi quasi istruzioni, per la costruzione del linguaggio di Nanou.
In un qualche modo, Nanou fa “cinema dal vivo”. Ce lo siamo sempre detti.
Non abbiamo mai usato un riproduttore video in scena, a meno che non fosse oggetto materico lui stesso. Ci hanno accompagnato dei televisori a tubo catodico in alcune installazioni. Oggetti che raccontavano presenze in altri tempi e spazi.
E’ sempre stato chiaro che l’uso del video doveva essere indagato e non dato per scontato, come tutti gli strumenti che Nanou mette in campo.
Se nelle installazioni, il video era utilizzato per aprire spazi narrativi e temporali in un luogo agito dallo stesso spettatore, ora l’indagine del movimento della videoripresa viene indagata per afferrare la vertigine che si prova nel guardare e nell’agire una coreografia, con la consapevolezza che la videocamera è uno sguardo, dunque un peso, uno spazio e non un oggetto che si indossa, che casualmente osserva qualcosa. E’ una partenza. Che meraviglia!
progetto: gruppo nanou
editing e montaggio video: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
riprese: Marco Valerio Amico, Gianluca Naphtalina Camporesi, Simone Ceccomarini, Federico Fiori, Giulia Fontanini, Francesca Lenzi, Gianni Gaudenzi, Claudio Martinez, Achille Matassoni, Roberto Rettura, Irene Troncanetti
coreografie: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
suoni e musiche originali: Bruno Dorella, Roberto Rettura
scene: Marco Valerio Amico, Giovanni Marocco, Antonio Rinaldi, Daniele Torcellini, Paola Villani
luci e colori: Marco Valerio Amico, Giovanni Marocco, Fabio Sajiz, Daniele Torcellini
danzatori: Carolina Amoretti, Sebastiano Elia Amico, Livia Bartolucci, Sissj Bassani, Anna Basti, Alessia Berardi, Zoé Bernabéu, Marina Bertoni, Vera Borghini, Rhuena Bracci, Loredana Canditone, Marco Casagrande, Valentina Castro, Maria Combi, Matilde Cortivo, Riccardo De Simone, Francesca Dibiase, Gloria Dorliguzzo, Agnese Gabrielli, Nicolò Giorgini, Enrica Linlaud, Marco Maretti, Anna Marocco, Davide Tagliavini
special guests: Ronin (Bruno Dorella, Cristian Naldi, Diego Pasini, Matteo Sideri) e Francesca Amati
Ringraziamenti: ATCL circuito multidisciplinare Regionale, Luca Brinchi, Città di Ebla, Fondazione Volume!, Ravenna Festival, Spazio Rossellini, Teatri di vetro