Come sopra, è una newsletter difficile.
La politica italiana spende in cultura meno della metà della media della spesa dei paesi europei pur essendo il settimo paese industriale del mondo. Sotto l’Italia, in Europa solo Cipro e Grecia. Persino la Lirica, la più ricca del sistema dello spettacolo dal vivo italiano, ha meno finanziamenti che negli altri paesi europei o in Giappone.
Il contributo pubblico alla cultura è una spinta del pensiero di un paese e della qualità comunitaria che quel paese usa per stimolare i suoi cittadini, non assistenzialismo.
Ci sono festival, operatori culturali, compagnie di produzione che non sono state ammesse al nuovo triennio di finanziamenti ministeriali o che hanno ricevuto punteggi molto diversi (al ribasso) dal passato appena trascorso.
Tutto è avvenuto senza che si fosse attivato un dialogo necessario per comprendere insieme criteri e cambiamenti.
Il tutto a programmi già avviati, stagioni iniziate, in alcuni casi ad attività già concluse.
Le tempistiche di assegnazione e di erogazione dei contributi pubblici mettono in enorme difficoltà tutto il sistema culturale italiano.
Così la valutazione rischia di essere solamente una scure.

Qualche regione ha risposto differentemente, l’Emilia Romagna si è esposta.
Serve una seria politica culturale con strumenti adatti per valutare la qualità di pensiero e di azione. Servono più economie, tante di più, per tutti.

Nessun festival dev’essere cancellato quando accompagna la nascita del lavoro di tanti artisti e di tante artiste, ne segue le tracce e i mutamenti, crea visibilità e confronti critici, sostiene la ricerca, la discussione, il confronto.
Un sistema culturale nazionale che non funziona, a queste condizioni, non può scaricare le proprie responsabilità sugli artisti o sugli operatori culturali che hanno fatto e fanno un lavoro enorme, importante, difficilissimo con economie irrisorie.

Un errore è stato commesso da parte del sistema culturale: all’uscita dell’ultimo decreto ministeriale, tutta la comunità si sarebbe dovuta unire con lucidità e dire che le nuove regole erano sbagliate. Nessuno di noi è stato lucido avendo avuto troppo poco tempo a disposizione.

dedicare la nostra esistenza a qualcosa che non appartiene alla sfera della sopravvivenza, del successo o dell’arricchimento, alla sfera della cosiddetta felicità privata, ma a qualche cosa che dia valore e sostanza all’idea dell’uomo che tu ti fai e che l’umanità si è fatta nei momenti migliori della sua storia.

Goffredo Fofi (15 aprile1937 – 11 luglio 2025)

Vediamoci in giro:

Il 24 luglio, Stefania a Bolzano Danza con L’ombelico dei limbi e il suo nuovo progetto, selezionato da Étape Dance, la porterà a Potsdam a fine agosto.
Il 25 luglio apriamo e condividiamo Alphabet et ultra dalle 18 alle 20 alle Artificerie Almagià di Ravenna. Bar aperto, un po’ di musica, e … qualche sorpresa da marte. Una specie di spazio.
A fine agosto arriverà Crisalide e saremo in bellissima compagnia.

Giorni di un futuro passato (cit.) da poco tempo:

Ha debuttato il lavoro di Zoe, Ida e Monica e qui ci sono le foto di Lorenzo Pasini.
Siamo stati a Roma per il festival Fuori Programma. È stato davvero bello. Ma proprio bello. Grazie a chi di voi c’era. C’è un racconto di Paolo Ruffini su LiminaTeatri.
MV è stato a Maribor per il progetto europeo Digital on Stage e, tra le altre cose, ha scoperto che anche in Slovenia esiste ancora la Drum’n’bass (meno male), come aveva già constatato in Croazia.
È uscita la colonna sonora di redrum. È il secondo album che Bruno Dorella firma per Nanou. Ne siamo molto orgogliosi. Potete ascoltarla dove vi pare (Spotify, Apple Music, … ) e su Bandcamp c’è pure il vinile (non dovremmo dirlo noi, ma tocca, è fichissimo).
MV vi consiglia di leggere la lettera di Clemente Tafuri, direttore artistico di Teatro Akropolis, se non lo avete già fatto.

Musiche di coda:

La rubrica musicale che chiude la nostra newsletter è affidata a Francesca Morello aka R.Y.F., Stefania Pedretti aka Alos e Bruno Dorella.

Musiche di coda torna presto. Intanto godetevi la playlist su Spotify e su Apple Music.

redrum - Original Sound Track by Bruno Dorella

redrum - Festival Fuori Programma, Roma. Foto: Giuseppe Follacchio