
Cura
Giorgia Salerno e gruppo nanou
Coreografie
Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
Con
Carolina Amoretti, Marina Bertoni, Andrea Dionisi
Produzione
Nanou Associazione Culturale
Contributo
MIC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna
Sostegno
MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna
Visioni in Guercino è un’installazione coreografica nata dalla collaborazione tra gruppo nanou, la curatrice e conservatrice Giorgia Salerno e il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna. Il progetto si confronta con l’universo pittorico di Guercino, generando ogni volta una declinazione unica e irripetibile.
Il paesaggio estetico e i segni linguistici che caratterizzano Visioni in Guercino si fondano sulla scomposizione delle immagini del pittore, riprodotte in forma seriale tramite monitor e stampe, e distribuite negli spazi del museo che ospitano l’opera originale. In questo contesto, l’azione coreografica dei danzatori interagisce con l’iconografia guerciniana, investigandola e amplificandola.
Frammenti e dettagli pittorici si ricompongono in una visione complessiva, animata da corpi attraversati dalle forze contrastanti presenti nei dipinti. Il museo si trasforma così in spazio d’indagine e dispositivo scenico, divenendo al contempo luogo e oggetto di riferimento per una riflessione sul rapporto tra corpo, azione e spazio museale. Ogni evento si configura come unico, inscritto in un preciso contesto architettonico e in dialogo con le opere esposte.
L’intervento si articola in più sale museali contigue, preservando la fruizione consueta delle opere: il pubblico può accedervi liberamente, sostare, ritornare e scegliere il proprio tempo di visione. Questa modalità promuove un’esperienza itinerante, in cui lo spettatore è parte attiva e mobile nel percorso tra pittura e coreografia.
I tessuti indossati dai danzatori ispirano le azioni coreutiche e consentono un’immediata riconoscibilità dei corpi nello spazio, evocando i colori e gli abiti dei soggetti ritratti nei quadri, così come le pieghe ornamentali delle cornici.
Il pavimento delle sale interessate è rivestito da moquette colorate ispirate alla tavolozza di Guercino: campiture minime di 1,5 x 1,5 metri e loro multipli tracciano una mappa nello spazio, diventando guida, confine e ritmo dell’azione coreografica.
L’alternanza cromatica contribuisce a generare zone di isolamento visivo e a suggerire riferimenti a cornici e fondali pittorici. Il suono, diffuso lungo tutto il percorso, rafforza l’immersione percettiva, facendo del museo uno spazio da attraversare e della performance un tempo da abitare.