03/2010 - Lorenzo Donati, Gagarin

Una danza che racconta, un teatro di corpi e poche parole, un percorso sonoro che punta all’evocazione e non rifiuta la narrazione. Per non venire fraintesi, bisognerebbe prima di tutto comprendere cosa si intenda oggi per narrare, nell’arte e nella società. Perché quello che tenta il gruppo nanou è un doppio salto in avanti: raccontare spezzando una normale linearità dei fatti. Nei loro spettacoli vi sono lacerti di accadimenti, reperti che chi guarda deve ricostruire, in cerca di un intero che la compagnia di Ravenna programmaticamente nega. Così è per Namoro, la prima opera del 2005, in cui folgorazioni di figure per brevi istanti sostano nel corpo ginnico di Rhuena Bracci, mentre un uomo di schiena proferisce un flusso di parole ripreso dai Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes.

Nella successiva produzione, Desert – inn (2006) il gruppo tenta la carta del noir a teatro: neon, lampadine e torce illuminano frazioni di palcoscenico, una donna sembra venire uccisa, tre uomini disegnano frammenti coreografici nei quali siamo chiamati a reperire indizi. Nel 2007 Sulla conoscenza irrazionale dell’oggetto (tracce verso il nulla) si spinge ancora oltre, e nella disarticolazione di rumori vocali di Marco Valerio Amico, nei messaggi sganciati da univoche referenze scritti su una lavagnetta, nella misteriosa scatola blu trascinata in scena da una donna zoppicante, la fascinazione per gli amati autori cinematografici e letterari sembra offuscare l’affermazione di una cifra propria. Arriviamo così all’ultima produzione, Motel – prima stanza, una coppia che scompare e riappare sotto al tavolo di un soggiorno, un’onirica figura che srotola un papiro con messaggi destinati a noi spettatori e la densa sensazione che qualcosa di grave sia accaduto o debba accadere. La nostra percezione è guidata da un tessuto di suoni e rumori presi dalla realtà (passi, voci in un ristorante, la risacca del mare, gabbiani), una «temperatura» sonora e d’ambiente ad opera di Roberto Rettura che disegna un contesto per ciò che vediamo, evitando i manierismi emozionali di molta elettronica a teatro. Motel diverrà una trilogia, e la seconda stanza debutterà a Modena il 28 e il 29 aprile al Teatro delle Passioni, mentre si dice un gran bene di Sport, progetto laterale passato dall’ultima edizione del festival Ipercorpo a Forlì che chi scrive non ha ancora avuto modo di vedere.

Motel . 2nd Room ph. Laura Arlotti

Seconda stanza [Motel] - © Laura Arlotti

03/2010 - Lorenzo Donati, Gagarin