Progetto e coreografie

Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci

Danza

Carolina Amoretti

Produzione

Nanou Associazione Culturale ETS

Contributo

MIC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna

Specie di spazi – I’m not human at all (4–6 novembre 2025, Artificerie Almagià – Ravenna) intreccia incontri, dj set e azioni performative di gruppo nanou con Carolina Amoretti. Tre giorni in cui pensieri, suoni e corpi costruiscono un ambiente accogliente, fluido e collettivo, tra mistero e immaginazione, con ospiti d’eccezione e dj set di Alos, Bruno Dorella e R.Y.F.

Ingresso

Dalle 19 alle 21 di ogni giorno si succederanno azioni coreografiche, incontri e DjSet. Ogni giorno accadranno cose diverse. Vi consigliamo di essere puntuali per non perdervi nulla e stare insieme.
5 € biglietto unico

Specie di spazi – I’m not human at all è un progetto di tre giorni che intreccia incontri, dj set e azioni performative.

Il titolo principale, “Specie di spazi”, è un omaggio al libro di Georges Perec (Espèces d’espaces, 1974), che indaga il rapporto tra scrittura e luoghi, tra quotidiano e immaginazione. Il sottotitolo, “I’m not human at all”, è invece tratto da un brano degli Sleep Party People e rimanda alla costruzione di corpi “tra i corpi”, presenze sospese tra riconoscibile e alterità.

Ogni giornata propone tre momenti:

  • Incontri pubblici con ospiti provenienti da discipline differenti ma legate dal lavoro sul corpo e sulla percezione. Ospiti: Francesca Proia, Alex Giuzio e Lorenzo Donati.
  • Dj set che aprono e concludono le serate, trasformando l’ascolto in occasione di socialità condivisa: Francesca Morello aka RYF, Stefania Pedretti aka Alos, Bruno Dorella.
  • Azioni performative di gruppo nanou, con Carolina Amoretti in scena, parte degli studi per il ciclo Overlook Hotel. Una ricerca che indaga la creazione di stanze e spazi immaginari, e il rapporto con la figura che li abita.

Le serate sono concepite come un flusso continuo: racconti, pensieri, azioni e suoni si susseguono senza cesure, componendo un paesaggio percettivo in costante mutazione. L’azione coreografica diventa costruzione di un ambiente accogliente, capace di stimolare la formazione di una comunità temporanea.

Specie di spazi – I’m not human at all mira a determinare un’identità effimera e collettiva, dove la ludicità si intreccia con i contenuti culturali, e in cui ogni serata si rinnova come esperienza unica. A ricordare la dimensione conviviale e aperta del progetto, il bar resterà sempre attivo: un segno concreto che lo spazio dell’arte è, al tempo stesso, luogo di incontro.