Carissimi tutti,
È da un po’ che non ci sentiamo. Abbiamo messo in dubbio questa newsletter, il suo linguaggio, la sua necessità in questi giorni difficili per tutti.
Dopo qualche sollecitazione da parte di alcuni di voi, affettuosità e riconoscimenti che ci hanno dato un po’ di energia nuova, abbiamo deciso di riprendere in mano questo strumento provando a capirne nuovamente il suo valore e la sua funzione, cercando di mantenere un po’ di leggerezza, ponendo attenzione nell’essere delicati con chi è in lutto, mettendo sul piatto qualche puntino sulle “i” per ciò che ci riguarda, la danza.

UN PO’ DI LEGGEREZZA:

La quarantena in casa nanou è iniziata così;
è diventata così;
poi MV ha trovato IL CORSO DI CUCINA;
giù nel napoletano pare che questa sia la situazione con la musica dal vivo;
in seguito si è iniziato a sperare si potesse trattare il tutto con grande Spirito di iniziativa e metodi naturali;
ora la situazione è così per molti di noi, lavoro bloccato e prole al seguito.
Se non dovessero arrivare chiare indicazioni sulle tempistiche della “fase 2”… il tempo sospeso è faticoso.

INTANTO:

Rob è andato in onda su Tempo Reale.
Dan su Rumori di scena e da Enrico Pastore.
Masa ha attivato un progetto di archiviazione del movimento.
La trilogia di MOTEL è al completo a questo link ampliando l’archivio della compagnia.
Leggere uno spettacolo multimediale … di Anna Maria Monteverdi è in libreria (visto che riaprono) e ci trovate una scheda su Miles curata da Vittorio Fiore.
C’è AIDAP per coordinare un po’ di azioni.
MM e la crew di Rural Dimensions hanno rinnovato il sito e stanno promuovendo dei Workshop a distanza.
Stiamo immaginando il 2021. Sarà un grande anno. Vedrete.

PUNTINI SULLE I:

Ora è pressante la necessità che qualcuno si assuma la responsabilità di dire quando potremo tornare in sala prove, fino a quando i teatri saranno chiusi, per quando dovremo essere pronti.
Con altre parole è detto qui.
Il Ministro e la cultura in digitale.
Ci fa piacere che continui a divulgare il “suo ottimismo”, sì, ma quando si tornerà a lavorare?

MV desidera sottolineare un paio di cose, con il suo modo novecentesco, perentorio e assolutista (non è cattivo, è che… lo disegnano così):

La Danza è una pratica DAL VIVO fatta di corpi, relazioni e spazi.
Senza uno dei tre elementi, la Danza che mi interessa non esiste.
L’arte è
DAL VIVO. Tutta.
Non si può paragonare un’immagine di un’opera su schermo, all’opera vista
DAL VIVO.
Neanche se l’opera è digitale, poiché l’artista ne immagina le dimensioni, la modalità di fruizione, il rapporto con l’occhio e il rapporto che esiste nella disposizione delle persone che guardano.
L’opera d’arte ha una relazione intima con lo sguardo
DAL VIVO.
Per quanto sia meravigliosa la possibilità di diffusione dell’opera attraverso i nuovi media, si deve essere consapevoli che l’opera da casa è mediata.
Il digitale da casa è ottimo per la divulgazione, per l’archiviazione, per lo studio ma non è l’opera, poiché l’opera si avvale di una carnalità necessaria,
DAL VIVO.
La digitalizzazione attuale va valutata per la sua natura: emergenziale ora; integrativa e diffusiva poi – ben venga.
Nella maggior parte dei casi, in questi giorni è un urlo che ognuno esprime come meglio crede.
Ben vengano tutte le lezioni online, tutti gli esercizi sui social network, tutte le foto e i video da casa, dal giardino, per strada di nascosto.
Ben vengano tutte le reazioni possibili che possano esorcizzare l’assenza della relazione dei corpi
DAL VIVO, manifestarne e ricordarne la necessità per molti.
Non ci hanno tolto il corpo, come abbiamo sentito dire, ma ce lo hanno lasciato senza spazio e relazioni
DAL VIVO.
Una parte della digitalizzazione è composta da materiali di archivio, di opere recenti, perfetti per lo studio, ottimi per ricordare, approfondire, salvifici per non morire di soli contenuti da entertainment (non che questi ultimi mi dispiacciano).
Come si pensa di trovare il modo di creare nuovi materiali, seppur digitali, se le sale prove sono chiuse? se un gruppo di persone non si può riunire? se il lavoro è impossibile? Se le relazioni non sono praticabili? Se anche le scuole non riaprono e i figli non recuperano anch’essi la loro routine quotidiana? Dobbiamo veramente continuare a immaginare video da casa del nostro salotto e della nostra cucina?
Se il web non è visto come palliativo o integrativo, in questo momento di arresto, riflessione e transizione, rischia di decadere la peculiarità fondante dello spettacolo
DAL VIVO.

Non vogliamo pensare se sarà ancora DAL VIVO ma COME, certo.

Per ora è tutto.
Un pensiero, un abbraccio … presto DAL VIVO!
State bene.

David Lynch . Rabbits

David Lynch – Rabbits