Incorporare il pensiero nel movimento e mostrare con il movimento la complessità dell’emozione. Questo è il tentativo raffinato e rarefatto di gruppo nanou, giovane compagnia ravennate. La scena vuota e buia, in cui banali oggetti luminosi come torce o light-box creano sofisticati effetti illuminotecnici, viene densificata dalla fisicità bestiale dei due performer. Contorcendosi dando le spalle al pubblico o deambulando ricurvi, emettono suoni animali e fanno emergere la conoscenza irrazionale del desiderio. L’oggetto erotico diventa una luce incandescente, in una diffidenza che incanta, parla una lingua gutturale sconosciuta e muore spalancandosi come un urlo. Una esperienza fondamentale per capire l’evoluzione della scena della live art italiana.