Heidi Jäger, Potsdamer Neueste Nachrichten
Un uomo e una donna “danzano”, come in un circolo vizioso, il Pas de Deux della solitudine. In un continuo braccarsi cambiano posizione senza veramente riuscire ad andare avanti o ad avvicinarsi: sono mossi in modo tale da far svanire ogni momento di profonda sicurezza. Vengono riesumate alla cieca emozioni archiviate, le brame sessuali si seccano. La vita è un motel, sempre di passaggio? L’ambiguo e algido gioco portato all’estremo diventa penetrante, sottolineato da un funereo e assordante bussare, come se il cuore dovesse schizzare fuori dal petto. I corpi diventano mobilio, spostabile, scambiabile, senza lasciare tracce. Interferenze di campo, come prima di una catastrofe. Ci si rintanerebbe volentieri sotto il tavolo come la donna sul palco e si vorrebbe rimanere attaccati a quel toccante momento.