Coreografie
Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
Con
Carolina Amoretti, Rhuena Bracci, Andrea Dionisi, Agnese Gabrielli, Marco Maretti
Scene
Alfredo Pirri, Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
Musiche
Bruno Dorella
Costumi
Rhuena Bracci
Produzione
Nanou Associazione Culturale,
Masque / Crisalide Festival
Sostegno
Contributo
MIC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna
Da una deriva del più ampio progetto Paradiso, la versione [giardino], grazie alle tre autorialità di nanou, Pirri e Dorella, offre un approfondimento sulla riscrittura del rito teatrale, sul suo formato del rito teatrale, della sua fruizione e di come l’oggetto coreografico si adoperi per abitare e riscrivere un luogo, per questa occasione all’aperto, negli spazi di Forte Marghera in occasione del festival Venere in Teatro.
A differenza di Paradiso, nella performance in natura non c’è accesso all’immersione ma si osserva l’azione mantenendo una distanza. Paradiso [giardino] muta forma e si pone in dialogo con l’ambiente naturale: una reazione delicata e contemplativa all’ambiente circostante, che modifica i termini di una relazione e un dialogo artistico che mira alla creazione di un’opera totale, ibrida che permette l’emersione di effimere visioni. Questa ricerca apre la strada a una nuova concezione dell’arte coreografica, che abbraccia tutte le discipline artistiche e instaura un diverso rapporto tra performance, spazio e pubblico.
Due spettacoli di Nanou per il festival Venere in teatro, due visioni di un percorso poliedrico dallo spazio aperto alla telecamera in movimento
THEM è una installazione coreografica che si relaziona con la videocamera e l’opportunità di moltiplicazione prospettica della visione grazie alla riproduzione audiovisiva in tempo reale.
La scena si presenta come un territorio circolare, osservabile da qualsiasi fronte.
La connotazione è quella di una performance in uno spazio museale di arte visiva e contemporanea. L’immagine viene proposta come azione per determinare una immersività nella coreografia.
I tre televisori riproducono in tempo reale la coreografia moltiplicando la prospettiva e sperimentando la visione attraverso una riscrittura dello spazio in una diversa unità temporale.