Produzione video

313 film production, Nanou Associazione Culturale

Concept

Marco Valerio Amico e Giulio Boato

Riprese

Giulio Boato e Laura Accardo

Montaggio

Giulio Boato

Musica originale

Tratto dal progetto “PARADISO” di
gruppo nanou, Alfredo Pirri, Bruno Dorella

Coreografie

Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci

Spazio scenico
Luci

Marco Valerio Amico

Colori

Marco Valerio Amico, Alfredo Pirri

Costumi

Rhuena Bracci

Con

Carolina Amoretti, Marina Bertoni, Vera Borghini, Rhuena Bracci, Marco Maretti, Michele Scappa

E i diplomati (2019) del Post Diploma – Corso Danzatore della Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano: Livia Bartolucci, Alessandra Cozzi, Elisabetta Da Rold, Agnese Gabrielli, Nicolò Giorgini, Simone Mazzanti, Camilla Neri, Francesca Rinaldi, Pablo Ezequiel Rizzo, Bruna Romano

Produzione

Nanou Associazione Culturale, Ravenna Festival

Contributo

MIC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Collaborazione
Sostegno

Centro di Residenza della Toscana (Armunia-CapoTrave/Kilowatt), E Production, ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio, C.U.R.A. Centro Umbro Residenze Artistiche, Spazio ZUT!, Indisciplinarte, La Mama Umbria International

Paradiso è un progetto collettivo della compagnia di danza di ricerca contemporanea gruppo nanou, l’artista Alfredo Pirri e il musicista Bruno Dorella. Il suo percorso è iniziato nel 2021 attraverso appuntamenti, bozzetti, intesi come il progressivo approfondimento e sviluppo di ricerche e sperimentazioni per la costruzione di un processo performativo che mette in campo la relazione tra linguaggi diversi.

Filmare la performance, la danza, il movimento nello spazio scandito dal tempo è da anni il campo d’indagine di Giulio Boato. Ogni performance richiede una diversa strategia per dialogare con il video, una diversa “tecnica di traduzione”. Il cortometraggio PARADISO [VIDEO BOZZETTO] non ha lo scopo di spiegare, ma quello di accompagnare lo spettatore attraverso un flusso, una metamorfosi. Si è cercato di costruire – tramite il montaggio delle immagini di alcune giornate di lavoro – un “racconto per immagini e suono” di un luogo attraversato nel tempo dalla danza, dalla luce, dalla materia, dall’umano, restituendo quell’insieme di cerchi concentrici che si trasformano a vicenda, in costante mutamento, che sono alla basa dell’opera.

Giulio Boato