26/06/2019 - Ravenna Festival, Teatro Alighieri, Ravenna
Dopo il debutto a New York City, we want miles, in a silent way arriva in Italia in versione speciale.
We want Miles: Nanou si avvicina al lavoro di Miles Davis cercandone il metodo per riscrivere il proprio linguaggio: Miles, già in Kind of Blue, voleva esprimere la relazione ancestrale tra musica e danza, dunque fra tempo e spazio, mente e corpo. Per affrontare Davis, procediamo in a silent way, eliminando la tromba e sottraendo la sua musica per applicare la sua implicita metodologia e generare la danza.
Se voglio che il sassofono suoni qualcosa [di particolare], cambio semplicemente le [mie] note di sostegno, così che lui suoni attorno a quelle.
(M. Davis)
La creazione in studio per Davis avveniva per “taglia e cuci”: lunghe improvvisazioni registrate venivano tagliate e ricucite in postproduzione.
Dal vivo compiva azioni performative, come lasciare il palco per ascoltare a distanza il suono e tornare determinando un cambiamento, una “deterritorializzazione” vera e propria dell’azione sonora in atto, dettata dalla sua presenza o assenza.
Così la nostra coreografia, che analizza corpo, spazio, tempo, relazione, ripensati come strumenti, si basa su improvvisazioni jazzistiche successivamente tagliate e ri-cucite., Ogni azione corporea, spaziale, temporale o relazionale determina un cambiamento sviluppando il dialogo fra gli strumenti.
Continuo a cercare di far progredire la musica, cambiando i colori. È la mia natura.
(M. Davis)
Al di fuori della mente e della coscienza di chi guarda il colore non esiste: dipende dal contesto di riferimento – spaziale, storico, sociale e culturale che sia –, da ciò che abbiamo visto prima, dalle nostre aspettative e dal nostro stato emotivo, e dipende dalla luce che illumina.
Affiancati da Daniele Torcellini (docente di cromatologia per le Accademie di belle arti di Genova e Verona), affrontiamo luce e colore come strumenti per articolare uno spazio tridimensionale in dialogo musicale con la danza. Il colore si fa spazio ritrovando la sua drammaticità.
progetto: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, Marco Maretti
coreografia: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
scene e colori: Marco Valerio Amico, Daniele Torcellini
light design: Fabio Sajiz, Marco Valerio Amico
suoni: Roberto Rettura
percussioni: Bruno Dorella
con: Carolina Amoretti, Rhuena Bracci, Marco Maretti, Chiara Montalbani
prodotto da: Ravenna Festival, Nanou Ass. Cult.
con il sostegno di: La MaMa Umbria International, Città di Ebla/Ipercorpo, E Production, Ravenna Ballet Studio
con il contributo di: MIBAC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna