Progetto e coreografie
Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
Con
Sissj Bassani, Anna Basti, Alessia Berardi, Marco Maretti, Anna Marocco
Suono
Roberto Rettura
Scene e luci
Giovanni Marocco
Produzione
Nanou Associazione Culturale, Teatri di Vetro
Sostegno
Contributo
MIBACT, Regione Emilia-Romagna
Baby Doe è una stanza sospesa. La scena è sollevata da terra per permette al corpo di scoprire anfratti in cui sottrarsi.
Dell’Infanzia si assume l’esercizio fisico, sempre “difficilissimo”, che determina l’inciampo: un avvenimento inaspettato che sospende l’azione, la sposta altrove, disorganizza la consequenzialità degli eventi.
Baby Doe è il procedimento attraverso il rigore di una strategia creativa giocata sulla formalizzazione della figura e del recinto che la perimetra: spazio interno come misura specifica del quadro e dell’esistenza rappresentata.
La forma antropomorfica è inevitabilmente in conflitto con il recinto geometrico.
La geometria di tale recinto assume l’esperimento retorico della perfezione, in quanto funzionale allo scatenamento prodotto sulla figura interna spaesata in un centro impossibile.
GoPro video
Rassegna stampa
01/12/2015 - Angela Bozzaotra, Nucleo Artzine
21/11/2015 - Sergio Lo Gatto, Teatro E Critica
31/10/2015 - Angela Bozzaotra, Nucleo Artzine
17/11/2015 - Sarah Curati, Paper Street