Progetto

Marco Valerio Amico, Alfredo Pirri, Bruno Dorella

Coreografie

Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci

Spazio scenico
Musiche
Luci

Marco Valerio Amico

Colori

Marco Valerio Amico, Alfredo Pirri

Costumi

Rhuena Bracci

Con

Carolina Amoretti, Marina Bertoni, Rhuena Bracci, Andrea Dionisi, Agnese Gabrielli, Marco Maretti, Michele Scappa

Produzione

Nanou Associazione Culturale, Ravenna Festival

Contributo

MIC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Collaborazione
Sostegno

Centro di Residenza della Toscana (Armunia-CapoTrave/Kilowatt), E Production, ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio, C.U.R.A. Centro Umbro Residenze Artistiche, Spazio ZUT!, Indisciplinarte, La Mama Umbria International,

Nella splendida cornice di Castel Sant'Angelo, l'installazione Paradiso di Nanou, Pirri e Dorella arriva a Roma

"Nel ciel che più de la sua luce prende
fu’ io, e vidi cose che ridire
né sa né può chi di là sù discende;”

Dante, Divina Commedia, Paradiso, Canto I

Paradiso è luogo, incontro, possibilità di confronto e occasione di comunità, prima ancora che spettacolo.
Paradiso è abitato dall’intervento dell’artista Alfredo Pirri, dall’attività coreografica di gruppo nanou, con 8 danzatori, dalle musiche di Bruno Dorella e da un bar.

La coreografia è un avvicendarsi di azioni e immagini che 
si susseguono senza una narrazione lineare: le visioni, i personaggi ispirati dalla cantica dantesca, agiscono lo spazio accogliendo gli spettatori; i materiali riflettenti scelti da Pirri,
 le luci fluttuanti di Marco Valerio Amico, i suoni di Dorella, immergono l’osservatore in un luogo sognante.

Lo spazio, aperto per almeno tre ore al giorno, è pensato come luogo attivo in cui immergersi, creando una comunità estemporanea che accede a Paradiso come in una mostra museale, e sceglie liberamente come muoversi, quanto restare e cosa osservare.

L’ospite è immerso in uno spazio scenico in cui l’interazione tra la luce e le superfici specchianti, e la prossimità con i corpi creano una sensazione di perdita di contatto con il terreno, amplificano l’impressione di muoversi in una percezione del reale che funge da trampolino verso il vuoto.

Pur agendo lo spazio con altre persone, ogni ospite vive un evento unico e irripetibile, costruendo il proprio punto di vista: ogni Paradiso è necessariamente diverso perché si rapporta con lo spazio e ogni giorno la coreografia si arricchisce di diversi dettagli e alleanze. La memoria dello spettacolo è quindi unica per ogni spettatore, nello stesso luogo gli accadimenti si compongono e scompongono attraverso un principio immaginato per creare continuamente un’esperienza irripetibile. Difficile da raccontare.

Nato in seguito a una riflessione degli autori su una serie di questioni nodali legate alle possibilità dello spettacolo dal vivo in tempi post-pandemici, il progetto ridiscute la relazione con lo spazio della scena e la relazione con lo spettatore.

In più di un anno e attraverso una serie di appuntamenti, residenze e bozzetti – intesi come il progressivo approfondimento e sviluppo di ricerche e sperimentazioni – il lavoro collettivo di gruppo nanou, Pirri e Dorella ha portato alla costruzione di un processo performativo che rimuove il concetto di inizio e fine di una performance, nonché la sua fruizione frontale.

Con Paradiso gli autori rispondono alla necessità di nuove formule per la partecipazione culturale che individui la necessità di tornare a essere una comunità dal vivo. Da queste premesse nasce la ricerca di Paradiso, che ambisce alla costruzione non solo di uno “spettacolo” ma di un vero e proprio luogo “altro”, connotato artisticamente, capace di restituire un’idea e una possibilità di aggregazione culturale: un’opera dal vivo che sia prima di tutto luogo di incontro.

Foto

Rassegna stampa

video