Progetto e coreografie
Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
Con
Carolina Amoretti, Sissj Bassani, Marta Bellu, Rhuena Bracci, Enrica Linlaud, Marco Maretti, Rachele Montis, Davide Tagliavini
Suono
Roberto Rettura
Light design
Fabio Sajiz
Scene
Marco Valerio Amico
Produzione
Nanou Associazione Culturale, E-production, Ravenna Festival
Sostegno
L’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Cantieri, Centrale Fies, Olinda – Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, Santarcangelo dei Teatri
Contributo
FONDO PER LA DANZA D’AUTORE della Regione Emilia Romagna 2015/2016, MIBACT, Regione Emilia-Romagna
Il mio nome è Xebeche “colui che parla ad alta voce senza dire nulla”.
Preferisco essere chiamato Nessuno.
Jim Jarmush, Dead Man (1995)
Attraverso la negazione dell’identità, la sua scomparsa, il suo limarne i confini, il problema fondamentale è quello di produrre inconscio e, con esso, nuovi enunciati, altri desideri.
Gilles Deleuze / Felix Guattari, Millepiani
Per la prima volta, Nanou si confronta con la struttura coreografica dell’ottetto attraverso il procedimento rigoroso di una strategia creativa, giocata sulla formalizzazione della figura e del recinto che la perimetra.
Il corpo è forma antropomorfica inevitabilmente in conflitto con il recinto geometrico.
La geometria del recinto assume l’esperimento retorico della perfezione, in quanto funzionale allo scatenamento prodotto sulla figura interna spaesata in un centro impossibile.
La struttura coreografica è una continua mutazione che segue diversamente il passaggio del corpo e la trasformazione che questo da al luogo.
Un infinito piano sequenza che si intreccia e si riversa su se stesso fino a diventare nodo e quindi a scoppiare
Video
Rassegna stampa
Natascha Scannapieco, Osservatorio - Ipercorpo Festival 2017 di Silvia Mei
31/08/2017 - Salvatore Insana, Krapp's Last Post
05/2017 - Matteo Cavezzali, Ravenna & Dintorni - Cult
22/12/2016 - Eva Purelli, Il Giornale di Vicenza
17/08/2017 - Valentina Valentini, Chiara Pirri, Mauro Petruzziello, Alfabeta2
19/06/2016 - Marinella Guatterini, Il Sole 24 Ore